"Magicaboola: l’arte contemporanea raccontata ai bambini" è un progetto artistico che comprende oltre cinquanta opere "sculture, installazioni, fotografie, disegni" realizzate dall’artista torinese Gianni Colosimo che traggono ispirazione dall’opera di molti tra gli artisti internazionali più significativi degli ultimi cinquanta anni. Ricche di sollecitazioni visive e di riferimenti stimolanti, esse offrono ai bambini — e agli adulti — l’opportunità di entrare nell’affascinante e complesso mondo dell’arte contemporanea.

Magicaboola: l’arte contemporanea raccontata ai bambini presenta cinquantuno opere unite tra loro in un dialogo iconografico e concettuale che svela in modo sorprendente la natura giocosa e estroversa della creatività artistica contemporanea.

L’attitudine sperimentale, la non convenzionalità, la fascinazione percettiva, la critica e la denuncia sociale si mescolano in una giostra di forme, colori, materiali e riferimenti iconografici.

Tutte le opere sono state realizzate da Gianni Colosimo, artista attivo fin dagli anni Settanta nell’ambito delle arti performative — e in particolare del teatro sperimentale e della performance — che da oltre vent’anni è impegnato in una ricerca artistica a tutto campo con opere pittoriche, sculture, performance e installazioni che lo ha portato a esporre in ambito nazionale e internazionale. Concepito per il pubblico dei più piccoli, “Magicaboola: l’arte contemporanea raccontata ai bambini” è un viaggio nell’arte contemporanea internazionale degli ultimi cinquant’anni che incanta e diverte spettatori di tutte le età. Valorizzando e mettendo in evidenza i temi e gli elementi compositivi essenziali dell’opera di ciascun artista, Colosimo offre l’opportunità di entrare facilmente in sintonia con la poetica e le sollecitazioni provocatorie che caratterizzano l’opera di molti tra i più grandi artisti contemporanei.

Nel progettare e realizzare queste opere, Gianni Colosimo non adotta un atteggiamento didattico. Al contrario, il suo intento è quello di liberare l'arte dai luoghi comuni, dai preconcetti e dalle mediazioni che la allontanano dal pubblico, in quanto fermamente convinto che l’arte non debba (e non possa) educare o essere utilizzata per produrre certezze morali o per omologare gli individui. Per Colosimo, l’arte si caratterizza principalmente per la sua capacità di instillare dubbi e provocare cambiamenti in quanto si tratta di una pratica gratuita che ha come scopo solo se stessa.

Nel realizzare le opere che compongono la sua narrazione del mondo dell’arte contemporanea, di volta in volta Colosimo si cala immedesimandosi nel mondo estetico e nei processi operativi degli artisti che rappresenta. Nel fare ciò, tuttavia, non usa la tecnica della mimesi naturalistica tipica dello stile hollywoodiano, quanto piuttosto quella dello straniamento del teatro di Bertolt Brecht. A Colosimo infatti, interessa il disincanto, la distanza, l'ironia, il gioco, e vuole che anche lo spettatore mantenga uno sguardo lucido e disincantato sull’opera. Calando la narrazione nel mondo dell’infanzia, Colosimo applica uno scarto straniante. Allo stesso tempo, gli artisti spesso adottano le modalità del gioco perché come affermava Schopenauher: “Colui che contempla il mondo e ne prova meraviglia è l'artista. In questo senso l'artista somiglia al bambino, perché anche il bambino sa meravigliarsi del mondo in maniera disinteressata.”

 

Il progetto artistico "L'arte contemporanea raccontata ai bambini" è nato in occasione della mostra omonima — L'art contemporain raconté aux enfants — tenutasi al Centre Pompidou Metz dal 2 luglio al 4 settembre 2011.

News & Archivio

L’art contemporain raconté aux enfants

Martedì, 19 Maggio 2015 11:16

28 settembre — 31 dicembre 2012 La Sucrière Lyon, France « L’art contemporain raconté aux enfants » présente les œuvres de l’artiste italien Gianni C... Leggi tutto…

L’art contemporain raconté aux enfants

Lunedì, 18 Maggio 2015 13:24

2 luglio — 4 settembre, 2011 Centre Pompidou-Metz Metz, France   Questa estate, dal 2 luglio al... Leggi tutto…

Gianni Colosimo

Nato a Santa Severina di Crotone nel 1955, all’inizio degli anni Settanta, Colosimo comincia a frequentare l'ambiente sperimentale del mondo dell’arte e del teatro di ricerca di Torino dove si era trasferito con la famiglia.
A diciotto anni intraprende la collaborazione con la Mobile Action Artist Foundation, diretta da Ulla Alasjiarvi e Beppe Bergamasco che aveva collaborato con lo Zoo di Pistoletto, partecipando ad alcune performance e al film sperimentale Concerto rituale di Ugo Nespolo insieme a Enrico Baj, Gianni Piacentino e altri artisti.

Nel 1976 debutta come artista all'Accademia Albertina di Torino con la performance Berlinguer mon amour. Nel 1977 realizza presso la Galleria Giorgio Persano la performance Freud Mein Freund. L'anno successivo si trasferisce a Roma dove debutta come performer in alcuni dei più importanti teatri e spazi sperimentali.
Nel marzo 1978 ripropone, con grande successo di critica e di pubblico, un’edizione aggiornata del Freud Mein Freund al teatro Alberico e, dopo qualche mese, al Teatro Spazio Uno. L'anno successivo, per la rassegna One Men Show curata da Simone Carella, realizza al Beat 72 la performance L'uomo di Cosenza, che aveva debuttato precedentemente al Teatro Rendano durante il Festival Postavanguardia di Cosenza.
Nel giugno dello stesso anno viene invitato da Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio a partecipare alla prestigiosa “Seconda Settimana Internazionale della Performance” di Bologna dove presenta Hommage a Foucault, che sarà poi ripreso l'anno successivo alla Galleria Peccolo di Livorno.
Risalgono al periodo romano tra il 1978 e il 1981 due performance squisitamente concettuali: Secret Message, realizzato in collaborazione con lo scrittore e critico teatrale Franco Cordelli, e lo spettacolo “postale” La tenebrosa notte di William J. Peirce.

Nel gennaio 1981 mette in scena alla Galleria d'Arte Moderna di Roma, nell'ambito della rassegna “Ombre Metropolitane” curata da Beppe Bartolucci, l'installazione-performance Il grande sonno della trapezista, che fece scandalo perché gli spettatori anziché pagare il biglietto d'ingresso erano pagati per assistere alla performance.
Nello stesso anno è invitato dall'ICC - Internationaal Cultureel Centrum di Anversa a riproporre un’edizione aggiornata de L'uomo di Cosenza. A maggio è nuovamente invitato da Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio a partecipare alla rassegna “Tutte le arti tendono alla performance”, che a luogo in diverse località dell'Emilia Romagna e dove presenta Il mare del capezzolo incantato.
Nel 1982 si laurea in Lettere Moderne con la tesi Il teatro del vuoto di Yves Klein e la spettacolarità nell’arte contemporanea in cui mette a fuoco le coordinate estetiche e teoriche della sua ricerca artistica. 

A maggio è invitato dal Teatro Out Off di Milano a partecipare alla manifestazione “Limitrofie” in cui presenta all'Accademia di Belle Arti di Brera la performance Il vortice del desiderio è privo d’orizzonte. A giugno, per il Festival Asti Teatro, realizza nella piazza del Palio la colossale installazione-performance I traditori del silenzio celeste. 

Nel 1983, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, realizza un’installazione site-specific per la mostra Una generazione Postmoderna a cura di Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio. A settembre, in occasione de “L’Estate Romana” presenta nell’Anfiteatro di Villa Borghese la performance Il giardino di Dafne. Nel 1984 per la Rassegna d'Arte e Teatro “Differenti Sensazioni” a Collegno (Torino) realizza Watteau a Citera.
Presso la Galleria Martano di Torino nel 1985 realizza la performance L'ultimo sogno di Piero Manzoni e l’anno successivo al Museo del Castello di Rivoli, Nebbia di latte che sarà ripresentata nel 1988 al Cabaret Voltaire di Torino. Su invito del Festival “Imput Port” di Grugliasco (Torino), debutta nel 1987 con la performance Il profumo dell'invisibile che sarà replicata lo stesso anno al “Nuovo Festival di Teatro” di Chieri (Torino). Nel 1988 presenta nell'ambito della manifestazione “Eventi d'Arte 2” di Grugliasco l’installazione-performance Scultura che specchia la nostra anima. Nel luglio del 1989, per la rassegna “Differenti Sensazioni”, realizza la performance Acta Memoranda.

A partire dal 1990 Colosimo abbandona la performance per avviare una ricerca pittorica ispirata al linguaggio e all’iconografia dell’arte primitiva. Realizza inoltre per la prima volta, una serie di opere con i dollari. Nel 1997 ritorna alla performance realizzando, all'Unione Culturale di Torino, Nutella Gutenberg che verrà ripresa l’anno dopo al Teatro Nuovo e al Teatro Juvarra di Torino.
Verso la fine degli anni Novanta intraprende l’attività di organizzatore e mecenate fondando l'associazione culturale “Infinito LTD” con la quale idea, progetta e finanzia il Festival di Arti Performative “Torino Chiama! Infinito LTD Performing Arts Festival” che debutta nel maggio del 2000 e la cui seconda e ultima edizione si terrà nel settembre dell’anno successivo. Sempre a maggio inaugura la Galleria Infinito LTD che dirigerà fino al 2004. 

A partire dal 2005 Colosimo riprende la sua attività artistica che lo porta nel settembre dell'anno successivo a organizzare una mostra a Milano presso la Galleria Pack. In questa occasione realizza la monumentale e provocatoria installazione Wallpaper: il vortice del desiderio è privo d’orizzonte, ricoprendo le pareti e il pavimento della galleria — quattro ampie stanze, per un totale di circa 250 metri quadrati di superficie — con una sorta di carta da parati fatta con oltre centomila banconote originali da un dollaro. Oltre a suscitare clamore e dibattito, la mostra ottiene un notevole successo di critica e di pubblico. La stessa mostra viene riproposta nel giugno 2008 a Roma negli spazi della Galleria Motelsalieri con un nuovo titolo: Senza scarpe in un baratro di errori.

Nel luglio del 2008 viene invitato da Francesco Poli a partecipare alla Biennale di Scultura di Carrara, dal titolo Nothing but sculpture, dove presenta la lapide Ai caduti per l’Arte. A partire dal novembre del 2009 e fino al novembre del 2010, realizza Il silenzio incestuoso della mia ombra ferita, una mostra che ‘ha luogo’ sulle pagine di quattro riviste d’arte contemporanea: Exibart, Mousse, Nero e Artforum.
Il 7 novembre 2009 al Teatro Carignano di Torino, in occasione della rassegna “Accecare l’ascolto" organizzata da Andrea Bellini per Artissima, realizza la performance Ultimo frammento onirico di un cuore bizantino infranto. L'anno successivo, durante il vernissage di Artissima, negli spazi dell’Oval di Torino, presenta la performance Obsoleti cani randagi con un sapore di cenere in bocca.

Invitato da Laurent Le Bon, coproduce in collaborazione con il Centre Pompidou di Metz in Francia la mostra L'arte contemporanea raccontata ai bambini che si inaugura nel luglio del 2011. Nello stesso anno viene invitato da Sabrina Raffaghello a partecipare alla “Seconda Biennale di Alessandria” con l'installazione Don Yuan: c’è del latte e del miele sotto la tua lingua cinese. Invitato da Patricia Houg, nel settembre 2012 ripresenta a La Sucrière di Lione, L'arte contemporanea raccontata ai bambini arricchita con trenta nuove opere. A ottobre dello stesso anno, viene invitato da Sponge Arte Contemporanea, nell'ambito della manifestazione “Indipendent 3”, a realizzare la performance L'orso e il toro: un amplesso misericordioso.

Nel giugno 2013, in occasione della manifestazione “Marble Week” a Carrara, presenta negli spazi di Palazzo Binelli della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, la mostra L'arcana profezia delle sette vacche tibetane poi ripresa a ottobre dalla galleria parigina Baudoin Lebon ad “Art Elisée” a Parigi.
Il 2014 vede Colosimo protagonista di una serie di mostre personali a Torino. A giugno alla Galleria Riccardo Costantini Contemporary e a novembre alla Galleria The Bank (“Starring Colosimo”). Maria Teresa Roberto lo invita alla GAM di Torino nella rassegna “Surprise”, ciclo annuale di appuntamenti dedicati ad aspetti specifici della ricerca artistica torinese tra anni Sessanta e Settanta, con la rivisitazione dell’installazione-performance Il grande sonno della trapezista tenutasi alla Galleria d'Arte Moderna di Roma nel 1981. Infine, nella mostra “Shit & Die” a cura di Maurizio Cattelan a Palazzo Cavour a Torino, l’artista citazionista Eric Doeringer rende omaggio a Gianni Colosimo (e Hans-Peter Feldman) rivestendo l’intera scalinata centrale di banconote da un dollaro.

Bibliografia_Gianni Colosimo

Monografie

Patrick Amine (a cura di), Gianni Colosimo. L’Art Contemporain raconté aux enfants. Lione: Edition La Sucrière, 2012.

Ruggero Bianchi, Gianni Colosimo, Teatro Ludico Libidinale - Acta Memoranda. Torino: Edizioni Stalker Teatro, 1989.

Francesco Bernardelli, Gianni Colosimo. Wallpaper: Il vortice del desiderio é privo d’orizzonte. Milano: Edizioni Galleria Pack, 2006. (cat.)

Cataloghi e mostre collettive

Sabrina Raffaghello (a cura di), Biennale di Alessandria. VideoFotografiaContemporanea. Disturbi e disordini. Alessandria: Gli Alberi, 2011

Francesco Poli (a cura di), Nient’ altro che scultura. XIII Biennale Internazionale di Carrara. Cinisello Balsamo (MI): Silvana Editoriale, 2008.

Elena Pontiggia, Claudio Spadoni, Marisa Vescovo, PARAXO  ’90. Andora (SV): Edizioni Centro Culturale Paraxo, 1990.

Guido Davico Bonino (a cura di), Il teatro e la città. Asti Teatro: quattro festival 1979 - 1982. Firenze: La Casa Usher, 1983.

Renato Barilli, Fulvio Irace, Francesca Alinovi, Una generazione postmoderna. Milano: Nuove edizioni Gabriele Mazzotta, 1982.

Germano Celant, Identité italienne. L’Art en Italie depuis 1959. Parigi: Editions Centre George Pompidou, 1981.

Giuseppe Bartolucci, Lorenzo e Achille Mango, Per un teatro analitico esistenziale. Torino: Studio Forma Editrice, 1980.

Riviste

Nicola Davide Angerame, L’arte spiegata ai bambini, “Artribune” [Visitato il 18.11.2014]

In Francia, a braccetto con i grandi dell’arte. Alla Sucriére di Lione Gianni Colosimo presenta la sua Arte Contemporanea raccontata ai bambini: su Artribune immagini e video in anteprima, “Artribune” [Visitato il 18.11.2014]

Ruggero Bianchi, Gigi Livio, Il teatro postmoderno, “Quarta parete” (quaderni di ricerca teatrale, numero monografico), n. 7/8. Torino: Edizioni Tirrenia Stampatori,1983.

Renato Barilli, Francesca Alinovi, Roberto Daolio, Tutte le Arti tendono alla Performance, “La Tradizione del Nuovo”, n. 15. Ravenna: Pinacoteca Comunale di Ravenna, 1981.

Spazio espositivo rimanente

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